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Il piano a induzione

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Molti si chiedono se sia conveniente l’utilizzo di un piano elettrico e rinunciare così al gas, passando ad esempio a un piano cottura a induzione.

Innanzitutto, occorre distinguere tra i diversi sistemi di cottura elettrici.

I piani radianti e alogeni non sono così convenienti perché il loro rendimento termico (45-60% circa), pur essendo superiore al gas, è lontanissimo dall’efficienza assicurata dalla tecnologia a induzione in quanto il piano radiante ha una resistenza elettrica sotto la superficie di vetroceramica. Il calore generato dalla resistenza scalda il pentolame per trasmissione, cioè dopo aver scaldato il piano. Per l’alogeno il funzionamento è simile: al posto della resistenza, però, c’è una potente lampada a infrarossi.

In entrambi i casi, lo spreco di energia è abbastanza consistente, perché la vetroceramica trattiene molto calore.

Con il sistema a induzione, invece, il rendimento è altissimo, circa del 90%, mentre ricordiamo che il gas arriva intorno al 40% a causa dell’elevata dispersione termica: buona parte del calore sprigionato dalla fiamma finisce nell’ambiente (potremmo poi parlare in maniera più ampia ragionando a livello di sistema energetico, dato che va considerata la bassa efficienza delle centrali termoelettriche a monte, ma questa è un’altra questione).

l segreto dell’induzione sta nella modalità di produzione del calore; Le bobine alimentate dall’energia elettrica, infatti, generano un campo magnetico che si trasferisce direttamente alle pentole, scaldandole.

Le pentole da usare devono avere un fondo perfettamente piatto e con uno strato inferiore di materiale ferroso, senza il quale non potrebbe attivarsi il campo magnetico.

curiosità

Vuoi sapere se le tue pentole sono pronte per l’induzione? Allora Fai la prova della calamita! Avvicinane una alla pentola e se verrà attratta significa che è composta da materiale ferroso per cui è adatta ad essere usata sul piano a induzione, altrimenti dovrai sostituirle.

Per qualcuno può essere uno svantaggio, perché acquistare un piano a induzione ci costringe a sostituire tutte le pentole di rame, alluminio e terracotta, così come le padelle antiaderenti con il fondo di alluminio.

Esistono  anche dei dischi adattatori (costo 10-15 euro all’uno) che permettono l’uso sul fornello ad induzione di tutti i tipi di pentole: sono però da considerare una soluzione di fortuna, sconsigliati per l’uso intensivo di pentole non adatte in quanto allungano sensibilmente i tempi di cottura, aumentato i costi di gestione.

Il primo fattore da considerare è la potenza elettrica assorbita dalle bobine: utilizzando contemporaneamente più zone cottura è facile sforare i classici 3 kW, soprattutto se abbiamo acceso qualche altro elettrodomestico.

Molti piani consentono di autolimitare l’assorbimento massimo per evitare distacchi della corrente, ma potrebbe essere comunque necessario aumentare la potenza contrattuale a 4,5 o addirittura 6 kW con relativi costi una tantum per il passaggio e aumento dei costi fissi in bolletta. Inoltre, prima di installare un sistema di questo tipo, è bene verificare l’impianto elettrico e l’adeguatezza delle linee di alimentazione.

ad ogno modo i vantaggi dell’induzione sono molteplici. Consideriamo ad esempio la praticità; la vetroceramica è un materiale molto resistente, infrangibile e inattaccabile da sostanze corrosive, per cui risulta molto facile da pulire e puoi dire addio alle incrostazioni, ma anche di sicurezza, grazie all’assenza di fiamme e di rischi dovuti a eventuali fughe di gas. La superficie, inoltre, rimane fredda intorno alle pentole, riducendo al minimo la possibilità di scottarsi ed inoltre è esteticamente più  elegante e nella attuali configurazioni di arredamento, dove spesso la cucina è parte integrante del living non è cosa da poco.

La cottura è più rapida e precisa, perché si possono impostare diversi livelli di temperatura: c’è anche la funzione booster per far bollire l’acqua in pochissimo tempo; il calore si diffonde in modo uniforme sulla pentola, senza le tipiche dispersioni che avvengono con i fornelli a gas.

La rapidità nei tempi di cottura è sicuramente il vantaggio più immediato. Se hai poco tempo per preparare la cena il piano a induzione fa al caso tuo perché riduce fino al 50% i tempi di cottura di qualunque pietanza, ad esempio 2 litri di acqua per la pasta bolle in circa 3 minuti mentre sul fornello a gas ne impiegherebbe 7. E questo perché Nei piani a induzione la dispersione del calore è ridotta al 10%, contro il 60% dei fornelli a gas poiché il campo elettromagnetico generato trasferisce energia direttamente alla pentola sotto forma di calore. Inoltre nei piani a induzione è semplice controllare e regolare l’intensità del calore e sono più sicuri perché, anche se accesi, sono freddi al tatto e non producono emissioni di alcun tipo (pensa al rischio di fughe di gas per i fornelli tradizionali)

infine sono da considerare i possibili disservizi elettrici; se la tua zona non è particolarmente affidabile potresti non poter cucinare per mancanza di corrente; un’eventualità ormai rara, ma meglio tenerlo presente.

Le considerazioni finali volgono a favore di questo utile strumento, si potrebbe sempre optare per un piano ad induzione unito ad un piano “domino” a gas (con solo un paio di fuochi) in modo da poter continuare ad utilizzare, per i più attenti alle varie tipologia di cottura, anche pentole in altri materiali senza adattamenti vari, facendo della cucina un vero e proprio laboratorio del gusto.

A voi la scelta